Da non perdere: piccoli capolavori animati dalle precedenti edizioni del Sardinia Film Festival
Siamo in fervente attesa dei nuovi short films in gara per questa edizione tutta animation del Sardinia Film Festival, guidato da Luca Raffaelli.
Aspettando le giornate di proiezione, dal 3 all’8 dicembre, colmiamo l’attesa recuperando alcuni dei titoli che ci hanno fatto emozionare nelle precedenti edizioni.
L’ultima del 2020, che ha avuto luogo in live streaming animando il periodo buio della pandemia, ha premiato con la Menzione speciale per l’Animazione il corto Siderea, di Elisa Cecchin, Elisa Bonadin, Isabel Matta e Carlotta Vacchetti.
Sei minuti per lasciarvi incantare dalla dolce protagonista, che nella sua vita isolata dal mondo raccoglie piccoli frammenti dall’ambiente naturale, per circondarsi di bellezza.
Un lavoro “elegante capace di scavare nel profondo dell’animo creando atmosfere poetiche e sensoriali”, nonché unica opera italiana nel pool dei premiati, prodotto dal Csc di Torino, che forma giovani promesse del cinema d’animazione.
Nel 2019 invece proprio il nostro Luca Raffaelli premia con il Bosa Animation Award Mercurio di Michele Bernardi come miglior cortometraggio animato. Il film, dove un ragazzino che ama correre in bicicletta si troverà a lottare per la libertà contro l’orrore del Fascismo, “racconta come la grande passione di un bambino abbia bisogno di un mondo libero per potersi esprimere. E lo fa con scene cariche di eleganza e di emozione”.
Ricordiamo anche La Noria, di Carlos Baena. Un corto affascinante che indaga l’emozione necessaria della paura, indagine eseguita con sensibilità spettacolare, che gli è valsa la menzione speciale.
Tornando indietro sino al 2017, vediamo vincere il corto internazionale d’animazione Ariadne’s Thread (Il filo di Arianna) dell’autore Claude Luyet.
“Una storia semplice, raccontata con delicato lirismo attraverso incantevoli disegni di scuola franco-belga, con un perfetto uso del montaggio e dei suoni, capace di dilatare i tempi, accompagnando lo spettatore nella vita della protagonista”, segnata da tematiche difficili quali Ia guerra, la condizione femminile e la solitudine.
Menzioniamo anche Oh mather di Paulina Ziolkowska, un corto polacco bianco e nero che vede una madre e un figlio scambiarsi continuamente il ruolo dell’accudimento, e l’italiano Confino, ambientato in Sicilia nel periodo fascista, dove l’animatore palermitano Nico Bonomolo racconta la storia di un prestigiatore e della sua ironia contro Mussolini.
Chiudiamo con il premio Bosa Animation Award del 2016, che premia l’israeliano The cabinet decision di Mayan Engelman. Attraverso la figura inquietante dei due gemelli siamesi protagonisti, in perenne distruzione l’uno dell’altro, racconta in maniera originale ed efficace le contraddizioni di uno dei peggiori conflitti dell’epoca moderna, quello di Israele e Palestina, con grande potere di sintesi e splendida resa grafica nonostante l’ambientazione astratta.
Quanto è attuale l’animazione, e quanto ci stupisce ogni volta con la sua concretezza ed immediatezza.
Per altre idee potete consultare il nostro ricchissimo Albo d’Oro, seguiteci per le novità, e ci vediamo a dicembre!