Sotto il castello dei Malaspina prosegue la tre-giorni anima(t)ta del Bosa Animation Awards
Concerti nelle piazze, spettacoli itineranti e mercatini vintage, oltre – naturalmente alle proiezioni dei film in concorso: la seconda giornata del Bosa Animation Awards, venerdì 2 settembre, è intensa e anima(t)a fin dalla mattina. Alle 11, infatti, in via Corte Intro si esibiscono gruppi provenienti da varie regioni d’Italia per la manifestazione “Cantande cun coro”. Poi gli appuntamenti proseguono per tutto il giorno lungo le vie più suggestive di Bosa.
Per quanto riguarda i film in concorso al BAA, di pomeriggio, dalle 17.30 nell’ex convento del Carmelo (in piazza del Carmine) inizia la seconda visione delle animazioni proiettate giovedì. Poi, di sera, dalle 20.30, il festival si sposta all’aperto, in via Corte Intro, e sul grande schermo sotto le stelle arrivano gli ultimi nove cortometraggi di quest’anno.
Apre le proiezioni la sigla del festival, realizzata, nei mesi scorsi, durante un laboratorio della Società Umanitaria di Alghero, diretto dal regista Marco Antonio Pani e dalla film maker-animatrice Michela Anedda. Sempre nel corso del laboratorio è stato realizzato anche uncortometraggio in stop motion dedicato alla città di Bosa, che sarà presentato al pubblico nel corso della serata. Per l’occasione arrivano al festival Emiliano Di Nolfo della Società Umanitaria, Marco Antonio Pani e Michela Anedda. Tutti e tre dialogheranno con il pubblico, e racconteranno i dietro le scene del cortometraggio e i segreti di un’arte affascinante come quella dell’animazione.
Tra i cortometraggi internazionali in concorso, “Looks” di Susann Hoffmann, arriva dalla Germania, è realizzato con fogli acquerellati ed è una storia per i più piccoli sul bullismo e la discriminazione. “Lila” (Argentina) di Carlos Lascano mescola attori in carne e ossa e animazioni per raccontare le giornate di una ragazza sognatrice, convinta, con i suoi disegni, di cambiare la realtà. La stessa tecnica mista ritorna nel surreale e ironico “Conte de fees” della regista francese Chloé Mazlo: qui il protagonista è un ragazzo che cerca di superare la fine di una relazione mettendosi in viaggio alla ricerca di un po’ di zucchero. Sempre dalla Francia arriva un altro lavoro divertente, “Encore un gros lapin?” di Emilie Pigeard, mentre la Russia è rappresentata dal bel cortometraggio in bianco e nero “About a mother” di Dina Velikovskaya, che racconta con tenerezza e un pizzico di ironia l’amore di una madre per i propri figli. Echi western e atmosfere da romanzo giallo risuonano in “Viaje a pies” (Spagna) di Khris Cembe, mentre “Moon”, un altro lavoro spagnolo, di Marco Fettolini, è una sorta di metamorfosi kafkiana al rovescio, con protagonista uno scarafaggio albino influenzato dalla luna. La Spagna è presente anche con un terzo lavoro, “Aaran” di Jorge Dayas, mentre il compito di chiudere le proiezioni spetta alla Germania con il drammatico “Eye fora an eye” di Steve Bache, Mahyar Goudarzi e Louise Peter, che racconta la storia vera di Frederick Baer, detenuto da circa dieci anni nel braccio della morte della prigione di stato dell’Indiana.