Guida al Sardinia Film Festival 2021, le anticipazioni dal direttore Luca Raffaelli: premi, partecipanti e giuria
Tutto pronto, parte il conto alla rovescia per questa edizione 2021 del Premio Sardinia Film Festival, interamente dedicata al mondo dell’animazione.
Cosa aspettarvi da questa settimana di proiezioni e di incontri?
Per entrare nel mood giusto, qualche premessa dal nostro direttore, Luca Raffaelli.
<< Un po’ di anni fa, quando ho cominciato a occuparmi di cinema d’animazione nei festival (a Lucca, precisamente), sapevo che i film in programma non si sarebbero potuti vedere in altra maniera. I festival erano un luogo magico, dove scoprire un mondo di creazioni che altrimenti irraggiungibile.
Oggi è tutta un’altra storia. Si viene al Sardinia Film Festival e sul web si trova tanto, tantissimo. Però a pensarci bene, il ruolo dei festival non cambia affatto.
Perché rimane quello di scegliere, di offrire percorsi, di alimentare passioni e di creare comunità. Questi gli obiettivi di un evento come il Sardinia Film Festival, che da quest’anno focalizza il suo interesse sul cinema d’animazione che a sua volta sempre di più apre i suoi orizzonti interagendo con il cinema live, con il fumetto, il videogioco e le altre arti.
Non a caso un grande Maestro cui il festival rende omaggio è Manfredo Manfredi, che qui presenterà il suo ultimo cortometraggio “Lo spirito della notte”, realizzato dopo quasi vent’anni di assenza dal mondo dell’animazione. Ma nel frattempo Manfredo ha dipinto e creato sculture. Come per altri Maestri anche lui al Festival ha un premio a suo nome e ha voluto assegnarlo al “film che dà spazio al dubbio”. Perché anche questo devono fare le opere d’arte: donarci quelle incertezze che stimolano il pensiero e arricchiscono l’esistenza. Proprio come Dedalo, il corto che nel 1976 gli ha dato la nomination all’Oscar.
Quella nomination che ha avuto anche Bruno Bozzetto (anche lui omaggiato dal Festival con un Premio a suo nome) e che ha avuto (doppia) la grande coppia dell’animazione italiana formata da Giulio Gianini ed Emanuele Luzzati. A Lele dedichiamo la serata d’apertura: il documentario di Matteo Valenti racconta splendidamente che persona unica fosse, la sua arte gioiosa, la sua generosità. A Giugi Gianini dedichiamo un altro dei nostri premi. E poi, nel film di Matteo, c’è anche la sua arte.
Il concorso internazionale è pieno di gioielli da tutto il mondo. Con tanti autori giovani e tanti studenti, in questo magnifico campo di sperimentazione che è il cortometraggio da cui nascono stili nuovi e personaggi che poi diventano materia fondamentale per le idee della grande produzione. Ciò non significa affatto che, per valere, un cortometraggio debba trasformarsi necessariamente in altro. Molti di quelli che vedremo nelle giornate del festival sono film che vivono appieno proprio nella loro brevità, per capacità di sintesi, per creazione di un mondo che vive in pochi minuti.
Altri due ospiti del festival, Nieto e Nicola Piovesan, stanno benissimo nella dimensione del corto. Entrambi giocano sulla realtà, modificandola, trasformandola, fingendo che ci siano altre dimensioni in cui andare a vivere le nostre terrene e quotidiane emozioni. Mentre ci sono altri autori (anche tra quelli in concorso) che proprio sulla realtà fissano le proprie attenzioni. Si parla di guerra, di inquinamento, di povertà. Ed è bello che un Festival come questo navighi attraverso tutte le varietà stilistiche e tematiche del nostro mondo.
Ci saranno anche due protagonisti del cartone sul web: Cartoni Morti e Astutillo Smeriglia. E anche altri documentari che raccontano artisti del fumetto come Guido Crepax e Tuono Pettinato. E poi ci sono i sogni sardi, perché qui se ne stanno creando parecchi intorno al cinema d’animazione.
Ancora una nota sui premi che vogliono essere diversi dagli altri e (come già anticipato) essere associati ai grandi Maestri dell’animazione italiana nati negli anni Venti e Trenta e più legati al mondo del cortometraggio. Quello dedicato a Fabrizio Bellocchio, è dedicato invece a un appassionato dalla vita troppo breve, ma il suo Premio (vinto in anni passati da Maurizio Forestieri e John Canemaker, qualche mese prima del suo Oscar per “The Moon and The Son” e il cinese Liu Jian, prima del suo Oscar asiatico per “Piercing I”), dedicato al sociale, era già troppo importante per non essere inserito nella nostra lista. In anni passati è stato vinto da Maurizio Forestieri, da John Canemaker, qualche mese prima del suo Oscar per “The Moon and The Son” e dal cinese Liu Jian, anche lui prima di ricevere l’Asian Pacific Screen Award per “Piercing I”.
Sicuramente è un Premio che porta bene.
Un’ultima nota per la giuria che vede Presidente il grande Maestro del montaggio cinematografico Roberto Perpignani, l’artista e scrittrice Chiara Rapaccini, la regista Angela Conigliaro, l’artista del fumetto nonché ideatore del Paff! (Palazzo del fumetto di Pordenone) Giulio De Vita e Damián Perea, regista, produttore e direttore artistico del festival dell’animazione Animayo.
Tanta esperienza e tante visioni diverse per un confronto che si annuncia ricco e potente.
Buona visione a tutti!
P.S. Un ringraziamento sincero e pieno di amicizia al Presidente Cristian Jezdic, al Direttore Organizzativo Carlo Dessì e al fantastico team del Festival: con tutti ho condiviso il piacere sincero di intraprendere questa nuova, bellissima esperienza.>>
Appuntamento allora a Sassari, al Multisala Cityplex Moderno, dal 3 all’8 dicembre.
Le proiezioni sono interamente gratuite ed accessibili al pubblico, verrà richiesto il GREEN PASS.